Soluzioni per il digital-divide in Italia?
In Italia, 200mila utenze potranno accedere ad internet via satellite. Il digital-divide, nel nostro paese, interessa il 12% della popolazione
TOOWAY e STARLINK sono in grado di rendersi utili sia dove il segnale è completamente assente sia dove il segnale è di cattiva qualità.
In entrambi i casi ci può essere il satellite che interviene, e per questo è fondamentale per l’Agenda Digitale italiana.
TOOWAY: nel dettaglio quali sono i servizi di nuova generazione?
Il terminale Tooway permette di effettuare anche comunicazioni VoIP. Attualmente, diversi operatori, tra cui in Italia Open Sky, stanno fornendo
il servizio VoIP ai propri clienti. Tooway permette inoltre il quadruple play: Internet, telefonate, ricezione di canali satellitari -
grazie ad un secondo LNB è possibile ricevere i canali a 13 gradi - e ricezione direct-to-home grazie al multi casting satellitare.
Il tutto con una sola antenna da 75 cm di diametro ed eventualmente, un decoder satellitare. Rispetto al suo predecessore, il nuovo
Terminale SurfBeam 2, grazie alla tecnica di traslazione di frequenza, permette di utilizzare un solo cavo per la connessione tra
parabola e il modem. In questo modo è possibile utilizzare il secondo cavo, che nel precedente SurfBeam era utilizzato per la trasmissione,
per ricevere le trasmissioni satellitari o televisive.
STARLINK: quali sono le potenzialità e le tipologie di applicazioni?
Starlink è un sistema di connessione Internet satellitare capace di fornire una connessione internet a banda larga ad
alta velocità anche in luoghi nei quali l'accesso alla rete non è affidabile o non è disponibile.
L’idea di Starlink si basa sull’utilizzo di gateway costruiti da antenne paraboliche che
forniscano servizi e comunicazione via satellite. Di per sé non si tratta di una modalità
rivoluzionaria, ma la vera novità sta nella competitività dei prezzi.
Inoltre, mentre i satelliti geostazionari tradizionali sono collocati a circa 36.000 chilometri
di altitudine, i satelliti Starlink si trovano nella fascia cosiddetta LEO (Low Earth Orbit).
Ciò permette di massimizzare le performance. Il nuovo sistema di connessione conta di
lanciare nell’orbita LEO circa 12.000 satelliti.
Si tratta di un’iniziativa a dir poco ambiziosa che si pone l’obiettivo di far arrivare connessioni
con prestazioni superiori a 1 Gbps in downstream in qualsiasi luogo del nostro pianeta.